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Nella scuola Hilot Saoma, l’Arnis è l’arma tradizionale antica più semplice, ma al tempo stesso, forse, la più importante.
L’ Arnis (il cui termine è associato costantemente alle parole “kali” ed “escrima”) è genericamente considerato propedeutico all’uso della spada, ma rappresenta anche un “prolungamento” delle braccia stesse; non è un caso, che in molte scuole, l’Arnis venga studiato dall’allievo sin dalla prima lezione, unitamente alle tecniche a “mano nuda”.
Si narra che anticamente, nel paese originario dell’Arnis (Filippine), spesso i terapisti fossero anche “escrimador”, in quanto era già noto che l’utilizzo dei bastoni fortificasse ed irrobustisse i tendini degli arti superiori, facilitando gli stessi nella pratica del massaggio e della digito-pressione.
Nell’Arnis è possibile allenarsi sia con il bastone singolo (la cui pratica è conosciuta dai più come “Olisi”) che con il doppio bastone (“Sinawali” – termine che tradotto significa intrecciare, incrociare e si riferisce agli artigiani che impagliando giunco, bambù, vimini e/o affini, producevano gli oggetti più vari).
Come si diceva all’inizio, i bastoni sono armi molto semplici e proprio per tale motivo le combinazioni, le tecniche d’impiego e le evoluzioni praticabili sono infinite, così come molteplici sono le scuole. Ad esempio, tra i praticanti di Kali Arnis Escrima (o Eskrima) non v’è una misura convenzionale dell’arma; c’è chi usa bastoni da 55 cm., 60, 66 o 70 cm. (come nella scuola Hilot Saoma), mentre il diametro varia generalmente tra 1,5 e 2,5 cm.
Come si sottolineava prima, in Hilot Saoma l’uso bastone è una sorta di “iniziazione” alla pratica con la spada, ma non solo… oltre ad implementare e far meglio comprendere le tecniche a “mano nuda”, la pratica duratura dell’Arnis, l’alta padronanza e l’allenamento continuo e costante, portano –oltre a saper colpire e parare con i bastoni- a disarmare un avversario armato di bastone, anche nel caso in cui noi ne fossimo sprovvisti (situazione estrema decisamente non auspicabile, nell’eventualità della quale, però -in assenza di opzioni migliori-, il praticante di livello potrebbe aumentare le possibilità di uscirne indenne).
Come più volte evidenziato, però, in Hilot Saoma la prerogativa maggiore è la salvaguardia e la tutela dell’integrità, la ricerca dell’armonia corporea, il mantenimento e l’ampliamento della flessibilità articolare e della coordinazione motoria, la soddisfazione della necessità del benessere psico-fisico… mai pensare quindi all’Arnis solo ed esclusivamente come ad una modalità di combattimento (questo, almeno per quanto attiene la nostra scuola).
Colpire con i bastoni -nella scuola Hilot Saoma- implica la conoscenza del concetto delle “3 Altezze”: spalla, gomito e polso. Colpire con la spalla equivale a simulare l’utilizzo della spada, imitandone –nell’intenzione di tagliare- la gestualità; coinvolge la forza delle anche e rappresenta teatralità, platealità e senso estetico del movimento (oltre ad un massiccio uso della forza attraverso la conoscenza della tecnica). Colpire con il gomito si identifica, visivamente, con l’idea dell’uso di una frusta; quindi con il braccio pronto a rientrare velocemente in guardia, dopo aver tirato la tecnica. Colpire con il polso, infine, permette di colpire velocemente più bersagli agli antipodi tra loro (es.: tempia desta e sinistra dell’avversario), e se proprio dovessimo cercare di fare degli esempi figurati pratici, beh, potremmo pensare a qualcuno che gira una chiave nella serratura, in ambo i sensi e ripetutamente (molti parlano di “ventaglio”). La rapidità d’azione è sempre e comunque una componente essenziale.
In modo molto semplice, possiamo sintetizzare, che le modalità per colpire sono i seguenti: colpo frustato, a tagliare, a ventaglio, di punta e con l’impugnatura.
Ciò che è davvero importante, però, nel concetto delle “3 Altezze”, è la tutela (nonché il naturale tentativo di ampliamento) della mobilità articolare degli arti superiori, ovvero altezza spalla, altezza gomito e altezza polso. E’ naturale che le “3 altezze” siano da utilizzare relativamente alla distanza dal bersaglio. Per quanto attiene, invece, alla modalità di parare, in Hilot Saoma è imprescindibile il concetto di “casa”, fondamento sul quale sono basate alcune forme.
E’ bene ricordare che praticare Arnis vuol dire maneggiare delle armi; per questo motivo la soglia dell’attenzione -nella pratica- deve rimanere sempre molto alta ed i bastoni (in guardia, negli attacchi, nelle parate, ecc.) devono rimanere lontano dal viso. Nell’impugnare il bastone si ricorda di lasciare liberi pochi centimetri all’estremità, utili per agganciare il braccio dell’avversario o per colpirlo a corta distanza con il “pugno”, ovvero l’estremità del bastone più vicina alla presa.
Pochi sanno che nell’Arnis, alcune scuole antiche usavano i bastoni (congiuntamente al combattimento/allenamento) anche per l’auto massaggio.
Nella scuola Hilot Saoma le forme base sono: “The 8 Basic Attacks”, “The Sky”, “The Earth” e “The Sea” (quest’ultima con i fondamentali del disarmo, sia semplice che composito).
Per info: hilotsaoma@libero.it
HILOT SAOMA A ROMA – A.S.D. Artisti Marziali